mercoledì 18 giugno 2008

CONTINUA l’AZIONE di SCOMPOSIZIONE

e di RICOMPOSIZIONE POLITICA

Nel 1997 erano finiti i quattro anni del Sindaco della “CASA DI VETRO”. Alle votazioni del novembre si erano ricomposti i tradizionali partiti, attorno al PDS. I popolari apparivano gli alleati più stretti. I DEMOCRATICI avevano posto la “pregiudiziale” di costruire strumenti di garanzia per tutelare COLLEGIALITA’ – TRASPARENZA – LEGALITA’ in modo concreto.

Per gli altri (PDS, Popolari, PSI, R.C…..), questi problemi risultavano inesistenti, soprattutto perchè potevano contare ancora su un elettorato vischioso e su una maggioranza numerica. Ed allora I DEMOCRATICI rinunciarono a far parte di una coalizione che non appariva disposta ad un dialogo politico vero.

Si misero al lavoro per un loro simbolo, per un loro programma, per una loro lista.

Fu scelto il simbolo “QUADRARE IL CERCHIO” ispirato alla filosofia di Ralf Dharendorf. Era stato costruito un programma con una scheda per ogni settore di attività amministrativa. Per la lista c’era a disposizione un abbondante gruppo dirigente.

Sul programma politico esistevano, in modo deciso, tre realtà:

IL CENTROSINISTRA – I DEMOCRATICI – ALLEANZA NAZIONALE.

L’area di F.I. de del Centro era in preda a crisi consistente. Diversi tentativi si erano dissolti. Poco prima della presentazione delle liste, con incontri a livello personale, fu chiesto a I DEMOCRATICI ospitalità per persone dell’area non ben definita. L’UDC si era allontanato.

La cosa fu discussa in tre riunioni difficili. C’era molta incertezza. Alcuni nostri candidati motivarono la loro contrarietà. C’erano ragioni pro e ragioni contro. In quei momenti si finisce per appellarsi a dei principi ed il principio della democrazia richiede votazioni.

Il coordinatore lasciò decidere. Dieci amici furono disponibili, 4 restarono contrari ed erano validi amici. Con sofferenza si finì per dar corso ad una decisione assunta in modo democratico. Propendo per pensare che la democrazia richieda sacrificio personale e rispetto delle regole. Il tempo darà il giudizio più obiettivo.

Era chiaro, in quella situazione, che il centrosinistra avrebbe vinto ma non avrebbe potuto produrre quanto prometteva. Fidava sul numero più che su una reale omogeneità operativa e trasparenza. Il Paese ne avrebbe sofferto ma anche il PAESE doveva imparare a staccarsi da ideologie superate. Si capiva che, in quella circostanza, l’elettorato ancora vischioso avrebbe assicurato consenso a quel centrosinistra.

Eravamo ancora nella fase di CONSERVAZIONE delle “promesse”.

Per conto nostro eravamo decisi ad un’opposizione ferma ma moderata tesa alla soluzione dei problemi del PAESE. AN prometteva opposizione dura.

Ma I DEMOCRATICI locali si erano profilati come un nocciolo duro per il futuro pronti a far valere una cultura più coerente con le esigenze del paese.

18 giugno 2008 Ulisse

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