lunedì 18 gennaio 2010

I Democratici.....

Circolo “ Democrazia Partecipata” Ass. DIRITTI e DOVERI
I DEMOCRATICI (1996) registrata nel 1999

Al sig. SINDACO
Ai sig.ri CAPIGRUPPO
Comune DI ORTONOVO


Oggetto : Titolazione Gruppo

Vi informiamo che il nostro Circolo e la nostra Associazione hanno deciso di riassumere la titolazione originaria de “I DEMOCRATICI” .
Poco più di un anno fa, solo un gruppo iniziale di 120 (centoventi) nostri amici, sparsi per la PROVINCIA, aveva chiesto l’adesione a IdV. Non è quello che credevamo. Siamo andati. Abbiamo osservato. Abbiamo proposto. Abbiamo sperimentato. Abbiamo ripreso la nostra piena IDENTITA’.
Di fronte ad un perdurante SILENZIO sulle nostre proposte operative, sulle nostre IDEE e di fronte ad apprezzamenti verbali seguiti da inoperattività… ci siamo resi conto che la nostra funzione di riferimento per l’elettorato stava per essere banalizzata.
NON VOGLIAMO, COME SEMPRE, NASCONDERE NULLA ai CITTADINI.
Siamo sempre più convinti che la situazione politica richieda coerenza, puntualità, rigore assoluto perché bisogna salvare almeno la speranza in un elettorato sempre più smarrito.
Riprenderemo, con impegno ancora maggiore, il collegamento, d’altra parte mai abbandonato, con i nostri amici sparsi su tutto il territorio nazionale.
C’è da ripensare la DEMOCRAZIA.
Come Orwell, vogliamo lavorare perché il destino della “fattoria degli animali” non si riduca alla sola ambizione per un potere fine a se stesso.
Distinti saluti.

Ortonovo, 18 gennaio 2010

il Capogruppo de “ I DEMOCRATICI”
Mario Battiglia

venerdì 15 gennaio 2010

Il Foglietto
Organo di Informazione del Circolo “Democrazia Partecipata”

IdV – FLORES d’ARCAIS – TRANFAGLIA…
Critiche astratte e concretezza…
Concretezza SI’ … ma con EFFETTIVITA’

Mi è capitato di seguire, in “Piazza Grande de IL FATTO”, il dibattito in corso, sul futuro del centro sinistra, e di IdV in particolare. FLORES “scuote” DI PIETRO. TRANFAGLIA ricorda la fine dei girotondi e richiama alla concretezza. Da professionisti raffinati danno corso ad una serie di riflessioni. Non emerge però, un aspetto sottile sulla costruzione della Democrazia. La Democrazia deve essere partecipata, deve produrre simbiosi, fra rappresentati e rappresentanti, deve produrre oltre fede e ragione anche senso di fratellanza, di comunione. Non può fermarsi né agli aspetti teorici né a quelli pratici, senza esiti. Deve essere Pensiero ed Azione per ritornare poi al Pensiero, alla verifica e così via. Quello che è mancato al nostro Paese, ho già più di 70 anni… è stata la coerenza tra il dire e il fare, la disponibilità di riconoscere la funzione di ognuno, la preminenza a riconoscere l’interesse generale in modo pieno. E’ la posizione che TRANFAGLIA definisce la “non ricattabilità” quella che è mancata. Di sicuro quello è un aspetto che è carente ma c’è poi il “narcisismo”, il “sadismo”, il “masochisismo”….. Non c’è assolutamente, nel nostro PAESE, organicità fra vertice e base. Si è dimenticata la lezione di Menenio Agrippa che ha più di 2000 anni. Si ha l’impressione che la base sia più utilizzata come platea per una improduttiva Batracomiomachia. L’uguaglianza di tutti i cittadini, al di là del ruolo contingente, si è eclissata ed è stata sostituita, nella costruzione della Repubblica, dalla visione di rivali non di partners.
Durante la prima “mani pulite” non abbiamo dato adito neanche ad avvisi di garanzia. Abbiamo fondato due strumenti, il Circolo Democrazia Partecipata e l’Ass. Diritti e Doveri registrata nel 1999. Sono Circoli tematici non territoriali, senza pretese, condizionati solo da carenze organizzative e sono sopravvissuti però, ai diversi tentativi di eliminazione da parte della seconda “mani pulite” quella che è ancora vigente. Hanno rapporti costanti, metodici … con molte realtà sparse nel PAESE. Hanno continuato a studiare, proporre, verificare… Possono parlare. La realtà che ci circonda è con il sedere per terra. Diversi individui, però, hanno riempito il sacco. Rappresentati, rappresentanti non emanano più né fede, né ragione, né fratellanza. Si sentono solo strepiti, schiamazzi, urli, offese, …. Si fatica ancora a riconoscere gli elementi basilari della democrazia. Vogliamo ripristinare l’efficacia della DEMOCRAZIA? Occorre EFFETTIVITA’. Le parole devono essere pietre, non come quelle che riproducono il Duomo di Milano. Le parole devono avere un significato, essere pesate, essere rispettate, altrimenti diventano pietre nel vero senso della parola. Possiamo parlare delle astrattezze di Flores, delle concretezze di Tranfaglia ma occorre riflettere sul concetto di EFFETTIVITA’. Che cosa resta altrimenti se non imboccare la scorciatoia del potere concentrato?
La storia ci dovrebbe essere maestra. I problemi, a tutti i livelli, sono diventati enormi e tutti quelli che governano oggi, a tutti i livelli, vorrebbero convincerti che non esistono. Se si guardasse di più ai risultati negativi e alle sofferenze di chi abbiamo intorno, sarebbe più facile capire la natura dei problemi. Si guarda invece al proprio potere.
UNITA’ o SEPARAZIONE delle carriere, in MAGISTRATURA?
Se oggi si difende, per esempio, la dovuta autonomia delle PROCURE perché potrebbero
diventare succubi del potere esecutivo, chiediamoci se, finora, tutti i Procuratori siano risultati autonomi dai poteri esecutivi nella varietà delle fattispecie.
Se non li sono stati perché? INDAGINI non puntuali? E chi dovrebbe vigilare sulle Polizie Giudiziarie? Avvocati non fedeli? E l’Ordine degli Avvocati? E lo smarrimento dei fascicoli? E le prescrizioni? Vorremmo Procuratori autonomi, soggetti solo alla LEGGE ma se autonomi devono essere, devono essere operativi ed imparziali, a servizio del Popolo sovrano con obiettivo di dare Giustizia. Gli offesi, i diffamati, i violati vedono, oggi la Legge rispettata? E’ tutelata la Giustizia? E allora le parole autonomia, potere esecutivo che cosa significano? Di che cosa parliamo quando i destinatari di giustizia vengono calpestati, offesi, gravati?… In Democrazia i poteri devono essere in equilibrio perché nessuno deve prevaricare e tutti i poteri devono essere titolari di Diritti ma anche di Doveri.
Dal 2006 ad oggi abbiamo cercato di coinvolgere in particolare l’On. DI PIETRO ed i Dirigenti nazionali e territoriali di IdV sulla conoscenza di questi ed altri variegati problemi. Sono stati rappresentati a tutti i livelli provinciali, regionali, nazionali ed a più riprese. Ma dove finisce la CONCRETEZZA e soprattutto dove finisce l’EFFETTIVITA’ se non ci sono risposte?
Se nessuno vede, se nessuno sente, se nessuno capisce… se nessuno vuol vedere, se nessun vuol sentire, se nessuno vuol capire… tutte le chiassate che oggi dobbiamo sentire giovano al Popolo sovrano, alla riconquista della sovranità popolare, oppure il Popolo sovrano finirà per farsi convincere, illudere ancora, … in assenza di effettività delle parole?
Ci vorrà del tempo ma occorrono profondi cambiamenti. Oggi diventa prioritario salvare l’EQUILIBRIO dei POTERI e introdurre in modo rigoroso la cultura dei DIRITTI e dei DOVERI, PER TUTTI.
Bisogna convincersi davvero che le parole sono pietre.





09.01.2010



Mario Battiglia

tel e fax 0187 66714











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