giovedì 21 febbraio 2008

ancora la sfida tra passato e presente

Lettera aperta ai cittadini, alle scuole, alle istituzioni, ai dirigenti del P.D Locale e Nazionale
IL FOGLIETTO
Organo d’informazione de I DEMOCRATICI (1996)


CONTINUA la sfida fra PASSATO e PRESENTE
Resoconto e valutazioni sulla Commissione “Ambiente e Territorio”.
Riconfermato Natucci presidente.


Nonostante l’evoluzione politica nazionale e nonostante tutte le conoscenze diffuse, Ortonovo resta pressoché bloccato sul passato. Ossigeno a chi continua a giocare sulle parole. Chiusura al futuro.
Può darsi che le problematiche accumulate rappresentino un carico eccessivo per consiglieri alle prime armi. Può darsi, anzi appare certo, che i contenuti politici siano contradittori ma non si può continuare a decidere senza avere ben chiara la situazione perché per decidere bisogna conoscere. Qui non si è ancora trovata una sede, non si è ancora trovato un momento, in tanti anni, dove superare la pesante ed inconcepibile anomalia ortonovese.
Sabato si è tenuta una riunione di una “Commissione Ambiente e Territorio”. Si intendeva, dopo il documento protocollato il 12 febbraio u. s., dare una definizione più rispondente al ruolo di Presidente della Commissione. Si trattava di andare oltre il gioco di parole e dare un segnale di novità in merito ai contenuti politici della vicenda. Ad Ortonovo si è presa l’abitudine di rinviare anche le cose chiare ai Giudici e dopo due sentenze dei Giudici, con l’arrivo di una terza sentenza… con la preannunciata volontà di ricorrere, se del caso, al Consiglio di Stato, da parte di Realtà Ortonovese… con le ben decifrabili, oggi, valutazioni politiche e con l’incertezza del lavoro del Commissario ad acta… diventa difficile mantenere ancora in piedi qualche giudizio di positività sul procedimento amministrativo di un PUC che ha occupato tempo, risorse, senza produrre risultati per tutti i Cittadini ortonovesi.
Tutto ciò premesso, nella Commissione, si percepiva ancora il favore della Maggioranza. Occorreva un segnale di discontinuità almeno nella Minoranza. Durante la discussione, fuori luogo appariva l’insistenza della Maggioranza nel sottolineare la perdita di tempo. Per noi appariva ed appare fuori luogo il continuo tentativo di mettere “toppe” ad un tessuto “liso, liso, liso”.
Che cosa significa continuare a ripetere che TANTI Cittadini aspettano il PUC? Perché in 12 anni non glielo hanno dato? Ma perché, poi, non si vuol tenere conto che TUTTI, TUTTI i Cittadini vogliono un PIANO ma un PIANO legittimo, adeguato e conveniente per tutti? Perché chi ha amministrato per 10 anni ed ha voluto influire sulla nuova Amministrazione ha continuato a dire che andava tutto bene? Perché deve essere “aggiustato” con ritocchi che ancor più farebbero risaltare le ingiustizie di fondo? La continuità della Presidenza NATUCCI non poteva più apparire come garante di equità per tutti e su questo la Minoranza era stata d’accordo.
Sabato, in Commissione, per decidere sulla nuova presidenza, non si è tenuto conto della volontà del Consigliere di Realtà Ortonovese (indisposto), non si è tenuto conto della volontà del Consigliere de I DEMOCRATICI, il Consigliere del P.d.L. si è astenuta, il Consigliere di Udc-AN ha votato a favore. Risultato: La continuità della Commissione è servita!
Comuque è chiaro che se la minoranza fatica a trovare un percorso lineare e veramente propulsivo per la nuova Amministrazione, certo è che la Maggioranza non può aver diritto di lamentarsi per i ritardi. Mostra di voler ancora riconoscere la validità di questo piano e non riconosce le responsabilità dei ritardi che sono loro, perché solo loro hanno prodotto atti, quanto meno illegittimi….

Ortonovo 17 febbraio 2008 I DEMOCRATICI

http://ortonovodemocratici.blogspot.com
Lettera aperta ai Cittadini, ai Dirigenti del nuovo Partito, alle ISTITUZIONI
Il Foglietto
ORGANO DI INFORMAZIONE de I DEMOCRATICI (1996)
Una svolta coraggiosa e decisa
E’ in “cantiere” la costruzione del Partito Democratico. Gli attori primari appaiono gli aderenti al mondo post-comunista e quelli aderenti ad un filone del mondo cattolico. Quelli di tradizionale e consolidata cultura democratica si trovano in posizioni variegate perché sono alla ricerca d’interlocutori che garantiscono LIBERTA’ e cultura ISTITUZIONALE.
Mi ha colpito favorevolmente, nei giorni scorsi, l’esternazione di giovani consiglieri e non.
“C’è molto da fare. Si sentono anche bei discorsi. Ma non si riesce a sbloccare la situazione. Spesso si sentono richiami al passato che non conosciamo….”. Sono valutazioni serie che dimostrano volontà d’impegno, vicine alla maturazione. Vanno rispettate tutte, come, ai giovani ho suggerito di rispettare l’esperienza. Mi sento ottimista, per natura. Se non fosse così avrei abbandonato la POLITICA da anni. Invece sono ancora qui e mi sembra normale continuare con la mia disponibilità. Mi sento Mazziniano convinto. Quella di oggi è una situazione rischiosa. Già 15 anni fa, in situazioni simili si decise malauguratamente: - Via tutti quelli che hanno fatto politica!
Si scelse l’irrazionalità. Si rifiutò la selezione. Fu un dramma e ad Ortonovo si stanno ancora oggi scontando la colpe. Ortonovo è un paese bloccato. Bisogna ricercarne le cause ed intervenire. Non bisogna affidarsi a “fattucchieri”. La situazione è pesante anche a livello nazionale. Ma se emerge un aspetto positivo nella condotta del Presidente del Consiglio, in questa circostanza, è stata quella di cadere in PARLAMENTO. Se la mia valutazione è quella vera, PRODI ha dimostrato un alto senso delle ISTITUZIONI democratiche. In una situazione dove i sotterfugi, le ambiguità, i veti, i ricatti dominavano, da tempo, la scena, ha voluto fotografare in modo puntuale la situazione. Sia il popolo ora a scegliere. E’ tutto rischioso ma il modo di responsabilizzare il popolo è quello di dargli la fotografia esatta della situazione e la vita non finirà oggi.
Non fu così ad Ortonovo nel 1993. Nel 1990, dopo la caduta del muro di Berlino, ci fu chi provò le stesse sensazioni che stanno provando i giovani appena richiamati. Ci fu una chiamata alle armi dei più disponibili per superare la depressione del paese. Senza tema di smentita il nostro gruppo era fra i più attrezzati politicamente parlando. Il sistema politico si era basato, fino ad allora, oltre che sullo scontro ideologico, sulla caccia al consenso barattato. Si era attenuato il confronto ideologico e bisognava avere il coraggio di conquistare il consenso con l’equo funzionamento dei servizi (massimo risultato col minimo costo). Chi aveva assimilato, in modo democratico la cultura degli Einaudi, De Gasperi, La Malfa, Pertini, Berlinguer, Saragat, Spadolini…, poteva sentirsi a suo agio. Ci fu un accordo. Cammin facendo, però, si vide che c’erano diverse velocità e varie sensibilità. La crisi ad un certo punto apparve insanabile e ci fu chi propose:- affrontiamo la discussione in CONSIGLIO COMUNALE; nella sede istituzionale. Esponiamo chiaramente le ragioni dei contrasti, in pubblico, e poi si vedrà. Non fu così. L’Amministrazione cadde fuori dalle ISTITUZIONI fra errori, sotterfugi, veti, ricatti… Volarono parole grosse, nei corridoi. Fummo chiamati in caserma. Emersero giudizi di probabile valenza penale. In tempi diversi furono inviate alla PROCURA relazioni che appaiono tutto fuorché un modello di obiettività. Dal 1993 ad oggi si è scatenata, stratificata una battaglia giudiziaria e politica che ha coinvolto molte persone. Le macerie ed i danni sono ancora qui come i rifiuti di Napoli. Ci fu chi avanzò, in continuo proposte per chiarificare, selezionare… Ci fu, invece, chi disse che tutto andava bene. Le macerie ed i danni sono diffusi ed ancora prima delle ultime elezioni ci fu chi disse che tutto andava bene e mise veti.
E’ nata una nuova Amministrazione ancora frutto di scelte non obiettive su fatti che ormai permettevano chiari elementi di interpretazione. La nuova Amministrazione, con tutta la comprensione possibile, non può esimersi dal considerare i precedenti su cui è nata. Non è passata da “Fiuggi”. E il popolo che cosa ha detto? C’è bisogno di un bel lavacro! E’ utile per tutti.
Ortonovo 28 gennaio 2008 Il capogruppo dei Democratici
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