mercoledì 26 settembre 2007

evento Isola di Ortonovo

Il secondo evento del nostro ciclo di incontri tratterà di :

FISCO E DEMOCRAZIA : VALORIZZARE IL LAVORO?

Costituzione della Repubblica Italiana: art. 54, …”il sistema tributario è informato a criteri di progressività…”

Ne parleremo sabato 29 settembre alle ore 17
A Serravalletta di Ortonovo


Con FRANCO GARBATI segretario confederale UIL di Massa-Carrara, Fabrizio Dazzi, segretario FPL- UIL Massa Carrara , un rappresentante dell’Ulivo, un rappresentante de I Democratici, un Rappresentante de “I Socialisti”, un rappresentante dell’UDC, un rappresentante di Forza Italia e di Realtà Ortonovese.




In serata: POLENTA e STOCCAFISSO,

PANIGACCI, SGABEI, GRIGLIATA……
VINI LOCALI.



Ortonovo 26 settembre 2007
Associazione DIRITTI e DOVERI Circolo” Democrazia Partecipata”
I Democratici
Incontro del 22 Settembre ultimo scorso su: Partiti e Democrazia

La società cambia in fretta , la Politca non può rifiutare il metodo del Dialogo e del Confronto

Sintesi degli interventi :
On Fabio Evangelisti: Fa emergere carenza di decisione . Il nostro paese si è sviluppato sempre aggiungendo ma difficilmente razionalizzando .
Senato e Camera oltre alla pletoricità hanno mantenuto competenze che si ripetono.
Regioni , Province, Comuni, Consorzi, Comunità Montane, hanno accresciuto la partecipazione a livello delle figure rappresentative, ma non hanno accresciuto la capacità di rappresentanza dei cittadini e la capacità decisionale.
Specifica che per fortuna esiste la cornice dell’Europa ,sulla quale la nostra politica ha sempre spinto ed espresso capacità promozionale, che può diventare il naturale centro di razionalizzazione del nostro sistema burocratico , se aiutato da una forte partecipazione della società.
Mario Battiglia: Precisa che all’uscita della legge di riforma degli Enti Locali ( 1993), si capiva che la stessa presentava aspetti positivi ma che avrebbe prodotto scompensi senza una adeguata crescita culturale.
Ribadisce però che l’eliminazione dei controlli burocratici, il forte potere decisionale e di rappresentanza assegnato al Sindaco, non doveva ridurre la dialettica fra le parti, né la partecipazione dei cittadini .
Ricorda che il suo movimento aveva attivato due convegni nazionali su questa riforma (1996, 1998), ma tutto il lavoro profuso, venne visto come un lavoro strumentale, inutile, inopportuno.
La partecipazione venne favorita alla rovescia.
Sottolinea che i Sindaci, col tempo, hanno finito per prevalere su tutte le rappresentanze .
Sindaco ( Francesco Pietrini): specifica che si sta rendendo sempre più conto del grande ruolo del Sindaco, quale rappresentante dello Stato .
Alla massa notevole di problemi amministratuivi si aggiungono anche quelli intimi dei rapporti familiari dei cittadini. Specifica che il contatto con la gente diventa necessario, vitale, i poteri del Sindaco, al di là degli aspetti formali, diventano reali se esiste un contesto partecipato e quindi vitale per la democrazia. Ritiene fondamentale che un organo collegiale come un Consiglio Comunale possa esprimere appieno la sua funzione, al dilà delle maggioranze e minoranze.
Mario Orlandi : Introduce affermando che Beppe Grillo oggi evidenzia in modo “comico” , quanto altri hanno prodotto, ma ritiene che le sue critiche siano puntuali. Specifica che sarebbe un errore sottovalutare la portata politica di questi eventi.
Augusto Moretti ( medico): sottolinea che la sanità rappresenta uno spaccato della carenza decisionale del nostro mondo politico. Elenca una serie di problemi sull’operatività degli ospedali e sulla scarsa valorizzazione delle professionalità.
La Consigliera Cinzia Caravita ha inviato una lettera che con passione evidenzia tutti i pregi della democrazia.
Nel momento in cui imperversa la rivoluzione guidata da Beppe Grillo, i DEMOCRATICI sentono la necessità di continuare il loro lavoro di analisi, di critica e di proposta che ha caratterizzato, da sempre, la loro attività politica e culturale .

I DEMOCRATICI
Ortonovo, 26 settembre 2007

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lunedì 10 settembre 2007

mazzini 3 di 5

Lettera aperta ai giovani, alle scuole, agli enti, alle istituzioni, ai cittadini di La Spezia – Val di Magra
IL FOGLIETTO
Organo d’informazione de I DEMOCRATICI


G. Mazzini: Pensieri sulla Democrazia in EUROPA 3/5
del liberismo, dell’utilitarismo, dell’egoismo….


La Democrazia ha bisogno, come il pane, di costruire unità d’intenti, obiettivi comuni da raggiungere, interesse dell’intero paese da perseguire e così ha pure bisogno di “autorevolezza” non solo “autorità”. Ha bisogno di autorità ma capaci ed eque. La dottrina dei diritti individuali, quella che mette in prima linea i diritti dei singoli e solo quelli, non sopporta la presenza di un governo veramente autorevole. Lo accetta come male necessario e tende a restringere, al massimo, il suo potere confinandolo in funzioni repressive (quello che sembrerebbero volere sindaci che aspirano anche alla gestione della sicurezza pubblica. n.d.r.) In questa ottica, quella dei diritti individuali, manca una missione positiva, quella dell’interesse della società, del paese intero. Vi sarebbe solo un aggregato di individui che inseguono i singoli e momentanei propri obbiettivi egoistici conformemente alle regole delle laissez faire, laissez passer, ma a vantaggio solo di qualcuno.
Si arriva così all’immorale ed ignobile principio dell’”ognun per sé” che è l’opposto dell’ideale inseguito da i DEMOCRATICI.
La requisitoria di Mazzini contro la degenerazione del liberismo dove ognuno pensa per sé, alla propria realizzazione senza curarsi di quello che succede intorno, sul piano della dottrina, è molto severa come la sarà nei confronti della dottrina comunista, sviluppata negli articoli seguenti.
Gli “abissi dell’egoismo” nei quali rischia di sprofondare l’umanità e la conseguente anarchia che, a tutti i livelli, ne conseguirebbe, finirebbero necessariamente col condurre poi ad un automatico dispotismo. Mazzini, in questo articolo, si serve efficacemente, della diffusa descrizione di ciò che la Democrazia non è e non può essere, non solo per criticare e svuotare di forza le posizioni che ritiene avviate verso un vicolo cieco, ma anche per dar corpo alle linee programmatiche di quello che rappresenta il suo “Manifesto”.
La Democrazia non è e non deve essere libero arbitrio, confusione, egoismo, anarchia.

Ortonovo, 12 settembre 2007 Ulisse


Bibliografia:
Salvo Mastellone, Mazzine e Marx. Pensieri sulla Democrazia in Europa, Westport 2003
Salvo Mastellone, Mazzini scrittore politico in inglese, Firenze, Oschki, 2004
Marco Barducci, Mazzini ed il repubblicanesimo inglese, Centro Editoriale Toscano. 2007

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INTERPELLANZA PER LETTERE ANONIME

Circolo “Democrazia Partecipata” Interpellanza per
I DEMOCRATICI (1996) Il Signor Sindaco del Comune
La Spezia – Val di Magra di Ortonovo








Signor Sindaco,
domenica 9 settembre, i lettori di un quotidiano, hanno appreso, con carattere di rilievo, del tentativo minatorio nei confronti del parroco di Ortonovo, don Carlos De Leon, mediante lettera anonima per impedire la tradizionale manifestazione fra il 7 e l’8 settembre presso il Santuario della Madonna del Mirteto.
Ci sono state diverse iniziative cautelari e modalità di comunicazione. Ortonovo, fra l’altro, è già stato più volte interessato dalla circolazione di lettere anonime. Hanno avuto caratteri diversi, obbiettivi diversi. Fondamentalmente hanno avuto un palese carattere diversivo o persecutorio. Ma con i tempi che corrono…!
Oggi la situazione si è arricchita di pericolosità diverse. Sta di fatto che il nostro territorio emerge sempre più per negatività crescenti.
Si chiede se non si ritenga di valutare, con urgenza, ed approfonditamente la situazione, coinvolgendo tutti i rappresentanti della Comunità.
Le probabili cause del sicuro disagio appaiono numerose, diversificate e non tutte immotivate.



10 settembre 2007 Il capogruppo de I DEMOCRATICI
Mario Battiglia

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martedì 4 settembre 2007

Mazzini, un teorico della democrazia europea ( 2° di 5)

Lettera aperta ai giovani, alle scuole, agli enti, alle istituzioni, ai cittadini di La Spezia – Val di Magra
IL FOGLIETTO
Organo d’informazione de I DEMOCRATICI


MAZZINI: Pensieri sulla DEMOCRAZIA in EUROPA - 2/5




Nei primi articoli dei Pensieri sulla Democrazia in Europa, Mazzini sul People ‘s Journal di Londra, mira a mettere in risalto l’esigenza di raccogliere i diversi partiti e le diverse correnti Democratiche. Attorno ad una chiara coscienza dei principi e dei fini della DEMOCRAZIA. Non vanno dimenticati gli strumenti necessari per accelerare la sua affermazione e sgomberare il campo dagli aspetti improduttivi.
Fra questi vanno messi in conto i timori degli oppositori e degli stessi simpatizzanti che si fermano agli errori del passato come se necessariamente dovessero essere ripetuti. Le faziosità sviluppatesi nei Comuni e nelle Repubbliche del passato, come gli errori del terrore giacobino non è detto che necessariamente, debbano ripetersi. Mazzini rivela un’acuta sensibilità di storico del linguaggio politico e relativamente all’accezione del termine “comunismo” richiama l’attenzione dei suoi lettori sul fatto che il dibattito e gli sforzi di azione dei Democratici vertono, in realtà, sulla Democrazia del futuro la cui essenza è basata sulla Libertà, sull’Uguaglianza, sulla consapevolezza dei propri diritti e dei propri doveri o poteri, sull’affetto e la cooperazione fra individui, sulla religiosità. Mazzini spinge alla creazione di un Centro Direttivo Europeo, rappresentativo e capace di svolgere una funzione di orientamento morale ed ideologico.
La situazione presente gli appare caratterizzata da un quadro di eccessiva anarchia e di pluralità di visioni e di programmi divergenti, parziali, incapaci di cogliere la vera essenza e la vera finalità della Democrazia. La loro descrizione e la loro critica porta il “MANIFESTO” di Mazzini, attraverso la successione dei vari articoli, ad illustrare, in primo luogo, ciò che la Democrazia non è e non può essere. Una prima preoccupazione è quella di escludere l’identificazione della Democrazia con una visione individualistica della Libertà o del Liberismo Economico. Democrazia non può essere solo una dottrina di diritti o di utilità materialistica. La Libertà non può essere il solo fine della Democrazia ma un mezzo. Nel secondo articolo lamenta che le dottrine politiche basate sui diritti siano ancora troppo largamente prevalenti fra i Democratici tanto in America quanto in Europa. La dottrina dei diritti individuali, Libertà di coscienza, di stampa, di commercio… contro ogni genere di oppressione, rischia di diventare negativa se non stabilisce dei vincoli di cooperazione e di affetto solidale. Questa è la caratteristica fondamentale della visione mazziniana della DEMOCRAZIA e del suo progressivo sviluppo nel contesto mondiale.
“La dottrina dei diritti individuali, in particolare, non ha risolto il problema dell’uso che l’uomo può fare delle proprie facoltà e della Libertà acquisita”. Sono questi problemi di scelta responsabile che la DEMOCRAZIA del futuro dovrà risolvere. Quanto richiede Libertà, altrettanto essa esige “autorità”, guida vera ed autorevole della situazione.
Richiede anche unità, un’unità liberamente accettata per perseguire uno scopo assieme accettato e comune, non di parte o di classe.

4 settembre 2007 Ulisse

Mazzini, riflessioni su un teorico della democrazia in Europa ( 1° di 5)

Lettera aperta ai giovani, alle scuole, agli enti, alle istituzioni, ai cittadini di La Spezia – Val di Magra
IL FOGLIETTO
Organo d’informazione de I DEMOCRATICI

UN teorico della DEMOCRAZIA, in EUROPA 1/5

Che cosa si intende per DEMOCRAZIA? Si dà per scontato che si conosca tutto della DEMOCRAZIA. La pratica quotidiana ci dice che non è così. La versione ufficiale dice che per DEMOCRAZIA si intende quella realtà dove il popolo, i cittadini devono e possono esercitare il controllo sulle Autorità e dove le Autorità sono ben liete di risolvere i problemi assieme ed in modo appropriato. I dirigenti non devono essere lasciati soli ad affrontare i problemi. I veri dirigenti politici, tecnici ed amministrativi ascoltano, chiedono, coinvolgono tutti gli interessati. La DEMOCRAZIA deve essere partecipata. Sembra di constatare che siamo ancora molto lontani da questo metodo che Mazzini cercò di divulgare oltre 150 anni fa. Mazzini, come tanti grandi, fu istintivamente amato dal popolo ma metodicamente emarginato dai potenti. Voleva la DEMOCRAZIA, ragionando, senza odio, senza violenza. Chi vuole il potere solo per ambizione, non vuole ragionare, non vuole critiche, nasconde gli errori, complotta con gli altri poteri.
Un recente lavoro di Salvo Mastellone arricchisce l’immagine di G. Mazzini, tradizionalmente visto come sfortunato patriota italiano. Mazzini viene, invece, collocato fra i maggiori teorici della DEMOCRAZIA ottocentesca, vista come progetto per una nuova EUROPA libera, pacifica e solidale. I fautori del primo dibattito di portata Europea su quel tema percepiscono Mazzini in tale dimensione e non come cospiratore per battaglie nazionali. A Novembre del 1831, a Marsiglia, scrive la circolare sui principi politici e morali della “Giovine Italia” dove espone l’essenza del Suo pensiero politico. L’uomo per raggiungere lo sviluppo pieno di tutte le sue potenzialità lo deve fare associandosi e la “Giovine Italia” e poi la “Giovine Europa” (Svizzera 1834) riconoscono l’Associazione universale dei Popoli come l’obbiettivo di tutti gli uomini liberi. Solo la Repubblica, senza privilegi, può assicurare a tutti gli uomini di essere liberi, uguali e fratelli.
Comincia a parlare di DEMOCRAZIA anche se, dice, bisognerebbe cominciare a parlare di Governo Sociale perché la Democrazia era ispirata da un pensiero di ribellione verso i poteri forti. Rifugiatosi a Londra nel 1837, pur mantenendo i principi ispirati alla G. I ed alla G. E. si trova ad operare in un ambiente socialmente e politicamente più avanzato, più evoluto... A Londra, Mazzini non è più il rivoluzionario che deve vivere nascosto, ricercato e perseguitato. E’ un libero cittadino che può pubblicare articoli, fondare un’ “UNION” di operai italiani, simile alle numerose UNIONS inglesi, fondare una scuola per bambini italiani, essere in familiarità con illustri letterati, filosofi…. come DICKENS, CARLYLE, STUART MILL. Passa progressivamente dalle tematiche repubblicane, più inclini all’antagonismo con gli autoritarismi vari, alle tematiche Democratiche più inclini alla convivenza dei diversi. Il suo progetto politico, nel tempo, si consolida come Democratico per migliorare le condizioni di tutte le classi, in tutti i paesi. Nel 1835 TOCQUEVILLE aveva scritto della Democrazia in AMERICA. Dall’agosto 1846 al giugno 1847, a Londra, sul People ‘s Journal gli furono pubblicati 8 articoli col titolo di Pensieri sulla Democrazia in EUROPA. Esprimevano l’intenzione di stendere il MANIFESTO del partito Democratico per le nazioni Europee. Un MANIFESTO che sperava potesse essere discusso ed approvato in un congresso teso a costruire un “centro comune”, una specie di Comitato centrale internazionale di natura diversa da quella propugnata da Engels e Marx (1845) di natura classista e più antagonista. Nei prossimi quattro numeri (2/5 – 3/5 – 4/5 – 5/5) daremo la sintesi dei vari articoli.

27 Agosto 2007 Ulisse