martedì 6 maggio 2008

1° MAGGIO - 2008

Lettera aperta ai cittadini della zona Apuo – Lunense….
IL FOGLIETTO
Organo d’informazione de I DEMOCRATICI (1996)


Stanno venendo al pettine una serie di nodi.


Sono caduti molti TABU’. La gente non votava ed ora sta votando senza guardare più alle ideologie. A Roma, in Comune vota Alemanno, in provincia vota Zingaretti. A Vicenza, nel cuore della Lega, vota il sindaco Democratico che sta vicino alla gente. Destra e Sinistra non sono più punti fermi. Il punto fermo è la credibilità degli uomini politici. La gente non accetta più menzogne. Era ora! Quelli che hanno detto che tutto andava bene, quando niente andava bene, devono tremare. Questa classe dirigente deve cedere il passo.
Gli ex D.S. non hanno ancora imparato a riconoscere la LIBERTA’, la LIBERTA’ di pensiero e di parola. Gli ex Margheriti riconoscevano la LIBERTA’ ma non mantenevano i patti. Il P.D. deve darsi un’identità precisa. Ha dei VALORI? Difende quei VALORI? Se non fa presto non potrà procedere con risultati.
A destra si marcia a tappe forzate. La gente non accetta più parole vuote e starà a vedere se le promesse saranno rispettate. Sta tornando il buon senso. Di sicuro anche questa volta, gli Italiani riusciranno a superare la crisi. Occorre però, tenacia e serietà.

Orwell, Hicthens e Croce

Ha fatto bene il Corriere a dedicare l’apertura della cultura (27 aprile) a “La vittoria di Orwell” in cui Christopher Hitchens rilancia l’indimenticabile capolavoro “1984”sul totalitarismo. Pierluigi Battista ricorda l’ostinazione con cui politici ed intellettuali italiani, Enrico Berlinguer, Italo Calvino… disconobbero, anche dopo anni dalla pubblicazione, il significato di “1984” come solenne atto di accusa all’Unione Sovietica.
Vorrei segnalare che l’8 ottobre 1949 il Mondo pubblicò, a piena prima pagina, la recensione ad Orwell di Benedetto Croce con il titolo “La città del Dio ateo”, accompagnata da una gigantesca fotografia di Stalin che sovrastava il congresso dei partigiani della pace.
In quel lungo intervento il filosofo liberale non aveva dubbi sull’identificazione orwelliana fra lo stato totalitario e l’Unione Sovietica: “Il nuovo stato che il romanziere inglese Gerorge Orwell immagina trionfante in tutto il mondo, nel 1984, è perfettamente consapevole che il potere non è mezzo per un fine, ma è un fine per se stesso e che non si stabilisce una dittatura per garantire una rivoluzione, ma si fa una rivoluzione per stabilire una dittatura. In questo vuoto di ogni ideale, ideale diventa il potere per se stesso. L’ateismo si costruisce un Dio ateo”.
Oltre ai grandi antitotalitari europei, occorrerebbe rendere giustizia anche agli antitotalitari italiani.
Corriere della Sera 27 aprile 2008 Massimo Teodori, m.teodori@mclink.it

Non abbiamo mai smesso di guardare con simpatia ai nostri antitotalitari.
De Gasperi – Einaudi - La Malfa – Saragat – Pertini – Visentini – Spadolini…. sono sempre stati nostri modelli. Abbiamo resistito e stiamo resistendo perché crediamo nella GIUSTIZIA e nella LIBERTA’. Libertà di pensiero, libertà di azione, impegno per il proprio Paese, efficienza, efficacia nei servizi, costi bassi nei servizi, tasse pagate da tutti.
Siamo con i Cittadini… Buon 1° MAGGIO.
30 APRILE 2008 Ulisse
http://ortonovodemocratici.blogspot.com

Nessun commento: