venerdì 30 maggio 2008

La Costituzione della Repubblica - Parte 7

LAICI e COMUNISTI

I LAICI all’interno del pluralismo politico, si possono paragonare ai sali nelle pietanze. La loro caratteristica è quella di applicare “cerniere” per tenere unito il Paese in modo equilibrato. TOGLIATTI portava avanti una politica che, collocasse l’ITALIA in una posizione neutralista. Era il massimo che poteva raggiungere, data la situazione storica. A tal fine cercava il massimo di alleanza col mondo cattolico. Ne è un esempio anche la votazione dell’art. 7 della Costituzione che recepisce, pari pari, i patti lateranensi del 1929.

“TOGLIATTI era tornato in Italia, nel 1944, con il preciso intento di cercare l’accordo col Vaticano. Lì per lì, accettò perfino la MONARCHIA. Ma poi gli fu chiaro che la monarchia non poteva rimanere dopo la RESISTENZA.

Il VATICANO invece sarebbe rimasto. Si era rafforzato perché aveva rappresentato un elemento distinto dal fascismo e rappresentava un elemento diverso dalla resistenza. Tutti coloro che non volevano la resistenza come elemento di rinnovamento, guardavano al Vaticano come forza di conservazione. E questo benché alle lotte partigiane avessero partecipato preti. TOGLIATTI vedeva, da una parte la Resistenza come una spinta che valorizzava il PCI e il Vaticano come la forza moderata con cui raggiungere l’accordo. Perciò preferiva De Gasperi a Parri e al Pd’A.

Forse non sapeva che De Gasperi non poteva impegnare il Vaticano più di tanto.

E De Gasperi, poi, pur se cattolico, voleva rafforzare lo STATO”.

Leo VALIANI

“La tradizione dei partiti operai italiani (socialisti e comunisti) era quella dell’opposizione di classe che vince se ha di fronte uno Stato debole. Il successo del fascismo, in campo sociale, aveva smentito quella previsione ma la caduta del fascismo fu giudicata, ribellione delle masse e uno STATO che era ritornato debole, perdendo la guerra.

Nella concezione classista è desiderabile che lo STATO sia debole finchè non viene conquistato dal proletariato. Nel “45 ciò era già anacronistico, ma socialisti e comunisti non ne erano ancora convinti. Facevano ancora una netta distinzione fra democrazia liberale e democrazia operaia. Non erano ancora convinti che questo schema era reso impossibile da due elementi: uno, l’evoluzione totalitaria dell’Unione Sovietica, due, la presenza Americana nell’Europa occidentale. Forse TOGLIATTI lo capiva, ma non ne trasse le necessarie conseguenze. Il Suo partito e la parte dei Socialisti favorevoli al patto di unità d’azione col PCI non lo capivano. Viceversa l’avevano ben capito LA MALFA e SARAGAT”.

Leo VALIANI

E successivamente, la Politica dei redditi di LA MALFA fu respinta, la politica di una rigorosa programmazione fu sostituita dall’arrembaggio allo STATO, ad uno STATO sempre più debole. E CRAXI, con i nuovi patti, di sicuro non ha rafforzato lo STATO.

Ed i partiti di sinistra con la loro politica di regalie e di lassismo hanno rafforzato lo STATO? Chi rafforzerà, ora lo STATO?

Si è giocato al potere per il potere, non al potere per RIFORMARE il PAESE. E qui ritorna CALAMANDREI: “La Costituzione della R.I. si può considerare un compromesso fra una rivoluzione promessa e una rivoluzione mancata”.

Non abbiamo ancora né LIBERTA’ vera né GIUSTIZIA vera. Ma ASSIEME si potrà rimediare.

30 maggio 2008 Ulisse

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