quadrare il cerchio |
I LIBERALdemocratici
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Pari
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C’E’ BISOGNO di un profondo RECUPERO
da parte della SCUOLA, della CULTURA, della POLITICA
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opportunità
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UN LAVORO INUTILE per SEI MESI. Per sei mesi ci siamo sforzati di
recuperare alle regole della democrazia … il Sottosistema ortonovese ed il
sistema ligure. Niente da fare! Non si vuol cambiare. Siamo immersi,
impregnati, nella cultura del PENSIERO UNICO. Non si accetta l’EQUILIBRIO dei
POTERI!
Se si è arrivati questa volta ad ammettere errori inoppugnabili … si
continua però con la chiusura del SISTEMA non partecipato, non trasparente,
sleale. Non si ammette il risarcimento dei danni. Desta palesemente vergogna
una CENSURA TOLLERATA! Siamo ancora alla CHIUSURA PADRONALE! Un aspetto
eclatante, da società autoritaria che si poteva eliminare, era la censura che
solo il SECOLOXIX, ogni tanto, interrompe.
Come può formarsi una libera OPINIONE PUBBLICA senza la circolazione
delle IDEE diverse?
Dopo tanti sprechi, disattenzioni e disastri c’era d’attendersi voglia di
rilanciare FIDUCIA per la gente. Niente da fare! Conti ballerini, tasse,
varianti urbanistiche consistenti, prese nel sotterfugio. Quanto era necessario
il CAMBIAMENTO e il favore per l’ALTERNANZA … altrettanto, si è operato per
avere maggioranze schiaccianti in Consiglio.
Il processo in corso ha dimostrato che qui “l’infezione” è così estesa e
radicata che ha divorato tutte le minoranze consiliari e addirittura l’M5S.
L’obbiettivo principale doveva essere il riequilibrio dei poteri e la
crescita di FIDUCIA dei cittadini per aumentare la dialettica, l’efficienza, il
controllo con aperture massime, disponibilità al confronto, recuperi in tutti i
sensi. C’è stato l’arroccamento e la manifestazione di forza con la messa in
campo di tutti i corpi intermedi per arrivare addirittura al rappresentante
massimo della religiosità spezzina. Guai ad intaccare il sistema del pensiero
unico! Siamo convinti che la
POLITICA si faccia con gli atti più che con le parole. Quello
che conta sono le decisioni ufficialmente assunte e non la diffusione di sogni
e di speranza. Consideriamo questo metodo insufficiente, non degno
d’affidamento, di sicuro non propenso al cambiamento reale a favore di un
popolo che risulta tradito, non formato, non curato. Qui non si vuole
riequilibrare il potere in favore della gente e consideriamo questo operato non
corretto, non produttivo e inefficace ai fini di una FUSIONE TRASPARENTE E
COSTRUTTIVA. I livelli raggiunti, finora, dalle due Comunità sono diversi e la
diversità continua a crescere a danno degli Ortonovesi. Il rischio è che alla
perdurante e crescente passività Ortonovovese si finisca per supplire con un
incentivo di intraprendenza Castelnovese. Diversa sarebbe stata una FUSIONE, a
libello di vallata. La palese e virulenta azione di Ortonovo avrebbe potuto
trovare miglior compensazione in una massa critica più ampia. Siamo in presenza
di una incomprensibile dimostrazione di FORZA che, appunto, per sei mesi
abbiamo cercato di contenere. Il costume gregario dei Cittadini Ortonovesi sta
mettendo a repentaglio ogni azione di riequilibrio. Occorre, col voto,
manifestare un impennata di dignità e nello stesso tempo i Castelnovesi
dovranno tener duro sulla necessità di non transigere. Ad Ortonovo, spiace
rilevarlo, siamo ancora alla CONTRORIFORMA,
senza aver fruito della RIFORMA. L’EUROPA, di sicuro, non ci guarda bene!
Per
questi ed altri motivi, il nostro voto è un sofferto NO!
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