giovedì 6 febbraio 2014

Voto al Referendum


quadrare il cerchio



I LIBERALdemocratici
Pari
C’E’ BISOGNO di un profondo RECUPERO

da parte della SCUOLA, della CULTURA, della POLITICA
opportunità


          
  UN LAVORO INUTILE per SEI MESI.     Per sei mesi ci siamo sforzati di recuperare alle regole della democrazia … il Sottosistema ortonovese ed il sistema ligure. Niente da fare! Non si vuol cambiare. Siamo immersi, impregnati, nella cultura del PENSIERO UNICO. Non si accetta l’EQUILIBRIO dei POTERI!
Se si è arrivati questa volta ad ammettere errori inoppugnabili … si continua però con la chiusura del SISTEMA non partecipato, non trasparente, sleale. Non si ammette il risarcimento dei danni. Desta palesemente vergogna una CENSURA TOLLERATA! Siamo ancora alla CHIUSURA PADRONALE! Un aspetto eclatante, da società autoritaria che si poteva eliminare, era la censura che solo il SECOLOXIX, ogni tanto, interrompe.
Come può formarsi una libera OPINIONE PUBBLICA senza la circolazione delle IDEE diverse?
Dopo tanti sprechi, disattenzioni e disastri c’era d’attendersi voglia di rilanciare FIDUCIA per la gente. Niente da fare! Conti ballerini, tasse, varianti urbanistiche consistenti, prese nel sotterfugio. Quanto era necessario il CAMBIAMENTO e il favore per l’ALTERNANZA … altrettanto, si è operato per avere  maggioranze schiaccianti in Consiglio. Il processo in corso ha dimostrato che qui “l’infezione” è così estesa e radicata che ha divorato tutte le minoranze consiliari e addirittura l’M5S.
L’obbiettivo principale doveva essere il riequilibrio dei poteri e la crescita di FIDUCIA dei cittadini per aumentare la dialettica, l’efficienza, il controllo con aperture massime, disponibilità al confronto, recuperi in tutti i sensi. C’è stato l’arroccamento e la manifestazione di forza con la messa in campo di tutti i corpi intermedi per arrivare addirittura al rappresentante massimo della religiosità spezzina. Guai ad intaccare il sistema del pensiero unico! Siamo convinti che la POLITICA si faccia con gli atti più che con le parole. Quello che conta sono le decisioni ufficialmente assunte e non la diffusione di sogni e di speranza. Consideriamo questo metodo insufficiente, non degno d’affidamento, di sicuro non propenso al cambiamento reale a favore di un popolo che risulta tradito, non formato, non curato. Qui non si vuole riequilibrare il potere in favore della gente e consideriamo questo operato non corretto, non produttivo e inefficace ai fini di una FUSIONE TRASPARENTE E COSTRUTTIVA. I livelli raggiunti, finora, dalle due Comunità sono diversi e la diversità continua a crescere a danno degli Ortonovesi. Il rischio è che alla perdurante e crescente passività Ortonovovese si finisca per supplire con un incentivo di intraprendenza Castelnovese. Diversa sarebbe stata una FUSIONE, a libello di vallata. La palese e virulenta azione di Ortonovo avrebbe potuto trovare miglior compensazione in una massa critica più ampia. Siamo in presenza di una incomprensibile dimostrazione di FORZA che, appunto, per sei mesi abbiamo cercato di contenere. Il costume gregario dei Cittadini Ortonovesi sta mettendo a repentaglio ogni azione di riequilibrio. Occorre, col voto, manifestare un impennata di dignità e nello stesso tempo i Castelnovesi dovranno tener duro sulla necessità di non transigere. Ad Ortonovo, spiace rilevarlo,  siamo ancora alla CONTRORIFORMA, senza aver fruito della RIFORMA. L’EUROPA, di sicuro, non ci guarda bene!
Per questi ed altri motivi, il nostro voto è un sofferto NO!


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