Nel nostro PAESE ed in ITALIA, dal 1993, è entrata in vigore una legge che ha fatto saltare, in modo sensibile, l’equilibrio dei poteri, soprattutto nei Comuni al di sotto dei 15000 abitanti.
Dove
Eppure da noi è successo e sta succedendo da anni, proprio questo.
C’è chi dà le pagelle, ma non sulla base delle dimostrate competenze, dei dimostrati impegni, ma sulla base della sudditanza e dell’acquiescenza al potere. La dialettica civile diventa moneta fuori corso.
Non si devono vedere i risultati, non si deve parlare, si deve lodare. Ma i risultati?
I Paesi concorrenti stanno diventando attori sempre più virtuosi.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Si finisce per credere che spostarsi a destra sia un rimedio sufficiente, anche se poi si vede che i risultati non cambiano. E’ più questione di comunicazione.
Si è perduta quasi completamente la capacità dell’obiettività, del misurare, del pesare, del verificare, del correggere……
Ma con questi metodi non solo non si andrà sulla luna. E’ facile che si perda anche la capacità di costruire biciclette competitive. La legge 81/93 e il Dlgs 267/2000 non hanno rafforzato la possibilità di controllo dei CITTADINI sul POTERE, non hanno salvato l’equilibrio dei POTERI. E tutto si può dire all’infuori che in Italia ci sia una forte COSCIENZA CIVILE in senso generale. Fra politici e cittadini non si è riusciti a stringere un patto di reciproca assistenza ed i Cittadini si sentono abbandonati. In tre convegni, nel
E’ un’iniziativa con la quale vorremmo riaprire un discorso che sta risultando improduttivo al massimo. Che cosa ne sarà, del nostro Paese, se questo tipo di legislazione sarà trasferita anche nel governo centrale? Oggi le forze di cultura popolare hanno pensato più alle loro specifiche convenienze ma il PAESE, nel suo insieme riuscirà a diventare SISTEMA’.
Insistiamo nel sottolineare che in un paese moderno,
24 agosto 2008 M. Battiglia
I Democratici-Idv