martedì 4 settembre 2007

Mazzini, un teorico della democrazia europea ( 2° di 5)

Lettera aperta ai giovani, alle scuole, agli enti, alle istituzioni, ai cittadini di La Spezia – Val di Magra
IL FOGLIETTO
Organo d’informazione de I DEMOCRATICI


MAZZINI: Pensieri sulla DEMOCRAZIA in EUROPA - 2/5




Nei primi articoli dei Pensieri sulla Democrazia in Europa, Mazzini sul People ‘s Journal di Londra, mira a mettere in risalto l’esigenza di raccogliere i diversi partiti e le diverse correnti Democratiche. Attorno ad una chiara coscienza dei principi e dei fini della DEMOCRAZIA. Non vanno dimenticati gli strumenti necessari per accelerare la sua affermazione e sgomberare il campo dagli aspetti improduttivi.
Fra questi vanno messi in conto i timori degli oppositori e degli stessi simpatizzanti che si fermano agli errori del passato come se necessariamente dovessero essere ripetuti. Le faziosità sviluppatesi nei Comuni e nelle Repubbliche del passato, come gli errori del terrore giacobino non è detto che necessariamente, debbano ripetersi. Mazzini rivela un’acuta sensibilità di storico del linguaggio politico e relativamente all’accezione del termine “comunismo” richiama l’attenzione dei suoi lettori sul fatto che il dibattito e gli sforzi di azione dei Democratici vertono, in realtà, sulla Democrazia del futuro la cui essenza è basata sulla Libertà, sull’Uguaglianza, sulla consapevolezza dei propri diritti e dei propri doveri o poteri, sull’affetto e la cooperazione fra individui, sulla religiosità. Mazzini spinge alla creazione di un Centro Direttivo Europeo, rappresentativo e capace di svolgere una funzione di orientamento morale ed ideologico.
La situazione presente gli appare caratterizzata da un quadro di eccessiva anarchia e di pluralità di visioni e di programmi divergenti, parziali, incapaci di cogliere la vera essenza e la vera finalità della Democrazia. La loro descrizione e la loro critica porta il “MANIFESTO” di Mazzini, attraverso la successione dei vari articoli, ad illustrare, in primo luogo, ciò che la Democrazia non è e non può essere. Una prima preoccupazione è quella di escludere l’identificazione della Democrazia con una visione individualistica della Libertà o del Liberismo Economico. Democrazia non può essere solo una dottrina di diritti o di utilità materialistica. La Libertà non può essere il solo fine della Democrazia ma un mezzo. Nel secondo articolo lamenta che le dottrine politiche basate sui diritti siano ancora troppo largamente prevalenti fra i Democratici tanto in America quanto in Europa. La dottrina dei diritti individuali, Libertà di coscienza, di stampa, di commercio… contro ogni genere di oppressione, rischia di diventare negativa se non stabilisce dei vincoli di cooperazione e di affetto solidale. Questa è la caratteristica fondamentale della visione mazziniana della DEMOCRAZIA e del suo progressivo sviluppo nel contesto mondiale.
“La dottrina dei diritti individuali, in particolare, non ha risolto il problema dell’uso che l’uomo può fare delle proprie facoltà e della Libertà acquisita”. Sono questi problemi di scelta responsabile che la DEMOCRAZIA del futuro dovrà risolvere. Quanto richiede Libertà, altrettanto essa esige “autorità”, guida vera ed autorevole della situazione.
Richiede anche unità, un’unità liberamente accettata per perseguire uno scopo assieme accettato e comune, non di parte o di classe.

4 settembre 2007 Ulisse

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