sabato 25 gennaio 2014

referendum?

"Ma cos'è questo referendum ?"


"Penso che sia uno dei soliti marchingegni!!"


Circolo "Democrazia Partecipata" - i LIBERALdemocratici   3
Ortonovo e Castelnuovo: PACTA SERVANDA SUNT - CIVIS ROMANUS SUM.
i patti vanno rispettati   -  sono un cittadino romano.
Comunicazione ai cittadini ed ai Media.
Quanto sarebbe necessario CAMBIARE… altrettanto si continua ad operare alla ROVESCIA. Non si vuole entrare nella logica del “ripartire sul pulito”.
Si insiste a voler parlare del futuro senza fare i conti sul passato, senza tener conto che alla fine poi può crollare tutto. Già si è persa la FIDUCIA sul passato, e come si può pretendere di mettere a rischio anche il futuro?
Questa è la logica del pensiero unico e noi proprio non abbiamo motivi per sposarla. L'oggetto del confronto che ci viene proposto, per noi,  è IRRICEVIBILE.
Dopo tanti risultati negativi avremmo sperato in un' adeguamento con le logiche culturali più avanzate. La democrazia vuole apertura a tutti fuorché all'antidemocrazia.
Se si continua a non accettare la verifica sul lavoro precedente ed un recupero sui danni provocati non si può ritenere legittimo che a pagare siano gli incolpevoli e a governare siano i colpevoli.
Dopo le elezioni sono state chieste, molto opportunamente, le dimissioni per tante irregolarità, palesi, prima e durante le elezioni. Sono stati inviati diversi esposti alle Autorità, sono state raccolte firme a sostegno, si sarebbe dovuto avere un pronunciamento tempestivo ed era interesse di tutti collaborare per far emergere le reali e complete responsabilità. Tutto questo lavoro di chiarificazione e di riconciliazione è stato rifiutato.
Tutte queste sfumature rispettose delle sensibilità altrui non riescono ad emergere e si resta attaccati al crudezza di numeri , palesemente non rappresentativi di una situazione reale, pregna, soddisfacente e si pretende di imporre un regime di crudezza. La gente non è soddisfatta,  non ci capisce più niente e mostra, in modi diversi, di essere indignata.
E' impensabile che una partecipazione condivisa, sentita,  possa essere promossa con questi metodi.
Sempre tasse nuove, senza capirne il motivo. E’ evidente che gli amministratori saranno sempre più obbligati a tutelare i clan ed i settori più vicini a loro per non risultare isolati.
              E' un peccato!
In pratica si mostra di mettere in secondo piano obbiettivi di carattere generale come la PACE , la GIUSTIZIA nella LIBERTA' , i DIRITTI con i DOVERI , la FRATELLANZA , l'eliminazione dei PRIVILEGI , la valorizzazione del LAVORO COMPETENTE e del MERITO..............
              Questi meccanismi non si vedono e non si sentono valorizzati. Anzi danno noia! Alcune culture più avanzate si basano sul principio che “i patti vanno rispettati”  e che chi mente non ha diritto di governo ma qui da noi queste culture non riescono a far breccia ed allora come si  può pensare che cresca la fiducia? Abbiamo la sensazione netta che la situazione risulti in questi termini. Ce ne dispiace perché non può essere produttiva di benessere.
Bisognerà approfondire.
               Chiunque sia pensieroso per il futuro della nostra comunità, comunque, non può accodarsi al regime ed al metodo passato e riproposto. La gente e la situazione politica sono in rapida evoluzione. Appare fin troppo evidente che l'oggetto del referendum rappresenti più “un’amnistia” sull'operato del passato che un reale strumento rispondente alle generali esigenze della comunità che non ha bisogno di vedersi complicare ulteriormente le cose da ulteriori elementi di frattura. Non abbiamo fatto altro che proporre ricerca, assieme, di giustizia tempestiva e trasparente perché siamo convinti che l'adesione a quel metodo rappresenta consolidamento delle istituzioni. Si continua a rifiutare, invece,  quella che appare una cultura minoritaria ma che se collocata in una visione europea diventa la metodologia vincente. Non  abbiamo remore a dire che siamo favorevoli alle fusioni. Il problema resta quello della fiducia nei confronti di chi le propone e dei contenuti che non appaiono sufficientemente delineati.
Sentiamo che i SI ed i NO stanno acquistando significati diversi a seconda dei tempi, dei modi, dei luoghi, dove vengono espressi. Avremmo voluto fusioni fra le terre di LUNIGIANA con comune LUNI , nel distretto del GOLFO, nelle terre della RIVIERA, nel comprensorio della VAL di VARA. Sono realtà omogenee dove si può operare veramente su economie di scala.
Il comune di LUNI che rappresenti la LUNIGIANA deve far rinascere il prestigio e l'immagine della LUNI che fu… una Città, una Comunità, che vuol rinascere all'insegna del PACTA SERVANDA SUNT  e del CIVIS ROMANUS SUM, espressione di una comunità forte dignitosa e corretta.
Una comunità dove l'impegno, il merito, le capacità siano lasciate libere di progredire, di competere, di offrire opportunità di lavoro alle giovani generazione, di fruire di servizi che necessariamente potrebbero esser offerti , nel rispetto di un AMBIENTE che sembra un dono di Dio.
In questo contesto come possiamo pensare che la scelta proposta sia la più adatta all’ esigenza complessiva anche delle altre realtà territoriali?

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