venerdì 3 agosto 2007

Riflessione del Capogruppo dei Democratici

CONTINUA IL VECCHIO METODO O…
VOGLIAMO INTRAPPRENDERNE UNO NUOVO???

Tanta gente appare indifferente. E’ solo incavolata perché vorrebbe vedere le cose più chiare. Lo ha dimostrato nelle ultime elezioni. Che sia di sinistra, di centro o di destra, tanta gente non ha votato. Voleva una maggioranza completo. Voleva un’opposizione completa. Voleva punire i responsabili di errori ed omissioni. Voleva rafforzare chi lavora sul serio a destra come a sinistra. Voleva rafforzare la dialettica e la trasparenza. In una situazione ancora incerta, alcune esigenze sono state raggiunte, altre no. Comunque la gente ha capito che il CONSIGLIO non può essere un organo solo di ratifica e che si deve fidare ciecamente del lavoro della giunta. Il CONSIGLIO deve essere un organo attivo, attento che indirizza e che controlla. Gli assessori devono imparare a rendere conto e ad assumersi le loro responsabilità e se i risultati non ci sono…
Ora, questo aspetto deve essere ben definito se si vuole migliorare la situazione. Devono finire le coperture con polveroni che nascondono le responsabilità. Ce la dobbiamo fare per forza! Il Sindaco è partito bene. Ha assegnato una sede ai Consiglieri di minoranza. Non è un segnale da poco! E' stata assicurata la visione del verbale della seduta precedente, con la possibilità di precisazioni, all’inizio della seduta successiva.
In CONSIGLIO, oggi, si notano più interventi e non solo degli Assessori. Il CONSIGLIO, nella sua componente di maggioranza e in quella di minoranza può cominciare ad assumere il ruolo concreto di rappresentanza dell’intero PAESE. Per questa metodologia ci eravamo già spesi in due bei convegni con la presenza di vari e rappresentativi personaggi di centro sinistra e di centro destra. In più, in una lettera del duemila, il Segretario dei DS e capogruppo del centro sinistra LERI, con altro consigliere, DEVOTI, avevano ben evidenziato al Sindaco l’intera problematica. Bisognava dare un giusto ruolo al CONSIGLIO. Il Sindaco non raccolse e per la verità, LERI, nel 2002 fu eletto “a buco a buco”, DEVOTI nel 2007 è stato “legnato”. Chi scrive era stato “legnato nel 2002 ed oggi è ritornato in CONSIGLIO. La lotta continua! Ma i fatti dimostrano in modo inoppugnabile, che il buon andamento amministrativo può essere assicurato solo da un’assidua, approfondita, decisa dialettica fra CONSIGLIO E GIUNTA oltre che fra maggioranza e minoranza.
La ricetta dell’allora Sindaco e Vic. Sindaco “se non siete contenti andate alla Magistratura”, non è risultata produttiva. Ora, fra l’altro, la maggioranza si è ridivisa in gruppi autonomi e ne abbiamo preso atto. Sulla costituzione di COMMISSIONI non ci sono posizioni unanimi, ma sembra che la sostanza sia sui tempi. Non sembra che sia stata rifiutata la possibilità di costituire commissioni relative ad ogni assessorato, in modo da assicurare al CONSIGLIO tutte le necessarie conoscenze, prima di deliberare. Non a caso l’Assessore al Bilancio, nell’ultima riunione ne ha auspicato la costituzione.
In passato, il CONSIGLIO si è assunto grosse responsabilità amministrative e politiche nei confronti dei cittadini elettori, proprio per non aver favorito la necessaria e puntuale chiarificazioni dei contenuti. Per esempio, in merito ai contenuti del PUC, si sente, si percepisce, oggi, l'esigenza di affrettare una commissione perché appaiono urgenti alcune varianti, in caso che il PUC venga ritenuto legittimo dal TAR.
A questo punto una considerazione appare d’obbligo, sempre più rivolta alla vecchia Amministrazione. Se il PUC sarà dichiarato legittimo, quale sorte avranno quella serie di esposti alla PROCURA che avevano evidenziato aspetti di valenza penale nelle delibere?
In più, se il PUC ,oggi, viene dichiarato legittimo, già si sta premendo perché molte varianti vengano approvate. Ed allora, al di là della legittimità, vuol dire che il PUC, dal punto di vista urbanistico e normativo, dopo dieci anni di lavoro, non era e non è adeguato? E di chi la responsabilità? Gli obbiettivi dichiarati per la revisione generale del PIANO, erano quelli di elevare la qualità della vita degli ortonovesi, ristrutturazioni, ampliamenti, sopraelevazioni, risanamenti ambientali e logistici, sicurezza delle strade, parcheggi dove servono, marciapiedi, piste ciclabili e pedonali, servizi per i bambini, per i giovani, per gli anziani, normativa semplice, snellimento delle pratiche, disponibilità massima per chi voglia migliorare, liberazione del cittadino, negli uffici urbanistici, dal fiscalismo esasperato…. sono stati raggiunti col PUC? Quanti gli accontentati? Quanti i non accontentati? Ed i non accontentati chiedono varianti? Quanti sono? E gli altri? Queste cose spiegate bene, prima delle elezioni, che cosa avrebbero determinato? E se il PUC fosse dichiarato illegittimo? Che dire poi della sentenza, alla vigilia delle elezioni che ha trasformato un chiaro e pieno diritto del consigliere comunale di vedere rispettati leggi e dispositivi consiliari in un elemento di perdita di tempo, di confusione, di provocazione, di strumentalizzazione? Il signor PREFEtTO aveva scritto che il verbale doveva essere fatto e che doveva essere visionabile. Il signor SINDACO aveva detto che si, era convinto che il verbale doveva essere fatto. La signora SEGRETARIA aveva scritto, nel verbale, che, della seduta segreta, era stato steso apposito, separato verbale…
Era stato raggiunto un accordo unanime, nella seduta, dopo tante precisazioni perché sì, per il buon andamento amministrativo, di fronte a palese imparzialità, dovesse essere fatto quanto già, per altro, la legge prevedeva e prevede e cioè …confrontarsi, approfondire, valutare… Da anni invece non si è voluto confrontarsi, non si è voluto approfondire, non si è voluto valutare. Si è voluto, però, tramite giudice terzo, screditare un rappresentante del popolo che aveva in mano elementi probanti e certi. Questa è stata la conclusione di un procedimento giudiziario, in un momento pre-elettorale e che si è voluto utilizzare in modo “appropriato”, mediante stampa. Si sono voluti screditare comportamenti normalissimi e si è voluto danneggiare qualcuno. Il consigliere aveva dovuto ricorrere alla Magistratura perché non si voleva rispettare quanto la legge vuole, quanto in sede istituzionale era stato concordato, quanto le basilari norme democratiche e della buona educazione vogliono. Tempo, soldi, discredito di ISTITUZIONI varie perché, perché? E come lasciare valida tale decisione che va ad inficiare il ruolo ed i diritti di tutti i consiglieri? E se il CONSIGLIERE ritiene di dover riproporre la problematica che non è solo propria, ma di tutti, nell’interesse di tutti, gli oneri dovranno ancora essere suoi e solo suoi? Come può la NUOVA AMMINISTRAZIONE pensare, con tutta la disponibilità di tutti, che si possa lavorare tranquillamente, anche nei ruoli diversi, al bene comune con certe situazioni pendenti che si trascinano da anni?
OCCORRE UN NUOVO MODO DI GOVERNARE, DAVVERO!
L’ Amministrazione, in parte è nuova, in parte no. La chiarificazione con gli elettori non è stata completata. Il bene comune, è dimostrato che non è voluto da tutti gli Amministratori con la stessa intensità. La gente ha cominciato ad aprire gli occhi. Inoltre, non si è chiarito su alcuni documenti perché anonimi mentre con altre lettere anonime si è imperversato. Ora, la nuova Amministrazione, come intende procedere? Nonostante tutto, nonostante la gravità della situazione, penso che se, momento per momento si dà la dimostrazione di voler chiarire bene le situazioni, ci si possa fare. Sono le furbizie che vanno bandite! I DEMOCRATICI, di sicuro, si spenderanno perché vengano eliminate le ignominie del passato. E’ impensabile che imprenditori primari possano ancora essere costretti ad acquisire terreni da usare come agricoli dove è stata riconosciuta edificabilità. La cosa può ancora essere venduta, in sede politica, come volontà di giustizia sociale, ma la volontà di giustizia sociale deve essere manifestata in modo uniforme. Allora, vogliamo lavorare per il bene comune ma vogliamo la GARANZIA che il gioco sia leale, trasparente, nella sede istituzionale, il CONSIGLIO.
Bastano le parole? Le parole di alcuni personaggi appaiono monete abbastanza svalutate e la gente ha cominciato a giudicare e continuerà a giudicare. Siamo entrati in un’epoca in cui le parole proprio non bastano più!
Occorrono impegni credibili, da verificarsi momento per momento. Ce la faremo.


Ortonovo 1 agosto 2007 Il capogruppo de i Democratici

mario battiglia.

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