La variante cartografica e normativa ha
comportato una discussione che ha spaziato dalle origini del vigente strumento
di governo del territorio, alle esigenze future che sembrano attenere alla
comunità ortonovese. Riesce difficile, a questo punto, per i LAICI, quelli che continuano a
coltivare il senso del DOVERE verso la Comunità … non
contribuire alla ricerca del meglio. Esiste una pesante e diffusa sfiducia
verso i politici di qualsiasi orientamento ma, politici e popolo, crediamo
necessitino di corretta e completa informazione per decidere al meglio. È
sempre stata e resta una nostra ferma convinzione. È vero che i comportamenti
di persone e di gruppi dimostratisi autoreferenti consiglierebbero di lasciarli
ai loro interessi in pasto ad un Popolo “pagatore” ma che bisogna riconoscere
poco abbia tenuto alla propria formazione e ad un impegno sociale. Se, però,
non si continua fino alle più difficile possibilità a cercare di informare il
Popolo della reale situazione, dello stato delle cose come ci si può attendere
il passaggio dall’attuale indignazione alla ricostruzione? Questo pensano e
hanno sempre pensato i LAICI.
RICERCATORI d’obbiettività storica e di cure
adeguate per un futuro meno drammatico, consideriamo i ragionamenti degli
amministratori di maggioranza e minoranza, passibili di diventare veri o falsi,
produttori di bene o di male a seconda se congruenti con quelli che sono stati.
Abbiamo valutato il tutto in relazione alla serietà del momento. Col provvedimento
assunto ci sembra che si tenti di recuperare dei meriti che non si sono avuti
nel passato e si vogliano attribuire colpe a chi non le ha prodotte. Il
nocciolo della questione ci sembra proprio questo. L’obbiettivo di questo
provvedimento assieme ad una esigenza anche di concreta operatività, finisce
per tentare di giustificare i ruoli che si coprono senza però la concreta
possibilità di risolvere problemi che esistono, da noi evidenziati per anni,
nel Paese.
Il Paese appare chiaramente in progressivo
declino, non governato, sfiduciato, indignato, disorientato. Riferendosi alle
passate vicende del PUC si è detto: “In
allora, la minoranza faceva ricorsi legali”. È evidente il significato
negativo dell’espressione. Oggi ? “allora si diceva che la minoranza bloccava
l’attività edilizia. Oggi?”. Oggi si blocca l’attività edilizia quando altri
appaiono i rimedi prioritari. Sono alcuni aspetti del confronto che non si è
mai accettato da 20 anni, ad Ortonovo, in sede istituzionale. Si è sempre
preferito rinviare, bloccare, impedire, le chiarificazioni richieste. Si è
bloccato ogni reale tentativo di razionalizzare. Si è dovuto arrivare a
presentare ESPOSTI al Presidente della Repubblica e ad altre Autorità sottoscritti
da quasi 600 cittadini e nessuno ne ha voluto parlare. NON SAREBBE ORA DI CAMBIARE SUL SERIO E RIPARTIRE CON ANIMO PIU’
DISPONIBILE! Basta con i sotterfugi, basta con le MENZOGNE! Ma, tanto per
stare al PUC … dal 17 settembre 2008 il comune di Ortonovo è dotato di
strumento urbanistico generale, approvato dopo 13 anni con provvedimento
Commissariale e perché si dice che la minoranza, allora, faceva ricorsi legali?
Da quella data il Comune ha operato, sulla base di uno strumento che, nel 2012,
il Consiglio di Stato ha ritenuto legittimo. Ma che cosa il Consiglio di Stato
ha ritenuto legittimo? Ha ritenuto legittimo il PUC approvato dal Commissario
ad acta. E quello che era stato approvato dai consiglieri incompatibili? Ci
sono stati sentenze del TAR che
dichiaravano l’illegittimità dei provvedimenti. Ci sono sentenze passate
ingiudicato. Quelle minoranze avevano rifiutato i confronti prima di andare dai
giudici? Oppure la maggioranza, poco incline a confronti esaustivi, invitava ad
andare dai giudici? E le spese legali e gli avocati, alle minoranze, chi li
pagava? Non è forse vero che chi perseguiva la verità, la giustizia,
nell’adempimento della propria funzione … ha subito il ruolo del perseguitato
politico? E non è forse vero che ancora adesso deve sopportare le conseguenze
del perseguitato politico? E non è mica solo uno che vuol fare la vittima! Oggi
si dice che il PUC presenta possibilità edificatoria in eccesso e si è
provveduto, senza approfondite ed adeguate valutazioni, a ridurla ma non è
quello che dicevano le minoranze con passione e fervore? Oggi, si parla del
regime delle incompatibilità ma non è quello che dicevano certe minoranze che
avevano cercato di incontrare anche la REGIONE per stimolarla alla difesa della propria
legge? Tutto questo gioco delle parti non è descritto negli esposti delle
minoranze? E perché non se ne è sollecitato l’esame? Tutti partiti, cittadini
avrebbero interesse a chiarire situazioni che si sono incancrenite e perché c’è
sempre chi impedisce e non favorisce il chiarimento? C’è poi tutto il
particolare percorso delle PROCURE …
Tutta una situazione fonte di tensioni e, come al solito, non definita. Cambi
di proprietà di terreni destinati a diventare base per installazioni
telefoniche ad Ortonovo paese, nelle Prade … contratti di affitto … delibere
senza numero legale … che cosa avrebbe dovuto fare una minoranza … tacere ?
Terreni di parenti ed affini che hanno avuto edificabilità, nel PUC, con presenza di “incompatibili”,
sono stati rimessi in pristino? … Tutto ciò premesso che cosa vogliamo dire
allora? … che quello che dice oggi il Consiglio Comunale non vada considerato?
NO! Diciamo che si tende a confondere i problemi e che si danno medicine per
malattie non corrispondenti. Se si pensa di ridurre la possibilità edificatoria
per la permeabilità del terreno e per l’inclinazione al peggioramento climatico
… sembrerebbe più opportuno pensare a monte ai problemi dell’impermeabilità e
del non governo delle acque piovane. Sarebbe opportuno riflettere con più
ponderatezza al perché, da anni, e sempre più si verificano danni per frane,
allagamenti, non adeguata rete per le acque chiare, sponde dei torrenti e dei
canali … e che dire del rifiuto da parte del comune, di contributi da parte
della Provincia per realizzare raccolte di acqua piovana e marciapiede relativi
a opere pubbliche non completate da parte del Comune? E che dire di allarmate
segnalazioni di Cittadini che paventavano la chiusura della “luce” di ponti
ostruiti da tubature varie? Ci sono già state 3 relazioni geologiche che
costano e che evidenziano la trasformazione di percorsi pedonali e carrabili in
canali. Ci sono stati interventi pubblici faraonici a fronte di evidenti cause
di danni non rimosse. La ricognizione e la catalogazione di percorsi pedonali,
carrabili senza governo delle acque se la richiedono ancora una volta i LAICI diventa vetero dietrologia? No!
Noi diciamo che è storia di una politica preveggente e non ascoltata che
dovrebbe essere intrapresa. Vogliamo dire con questo che non si devono
confondere i problemi e riteniamo che sia superata la cultura ideologica che ha
governato fin ora il nostro Paese. Si ritiene che la possibilità edificatoria
sia superiore alle reali esigenze della collettività ed ad un carico
insediativi sostenibile. Si deve ammettere di aver “venduto” di più di quello
che sarebbe stato opportuno. Ma chi ha venduto? Chi ha comprato? Chi ha pagato?
Chi ha preso? È stato un mercato troppo evasivo, troppo sotterraneo, poco
trasparente, poco riflessivo, poco equo.
La minoranza si è battuta, ognuno per la sua parte, e non è che tante
ragioni non fossero capite anche da esponenti della maggioranza. Si è cercato
di dotare Ortonovo di un’edificabilità meno invasiva, più equilibrata e ci fu
chi ripetutamente cercò di riportare le 3
i che vogliono dire Inadeguatezza, Illegittimità,
Iniquità, del PIANO a valori più
accettabili. Certo, per la maggioranza, quella minoranza era meno collaborativa
con gli intenti di chi stava governando. Era, parlo per i LAICI collaborativa
con gli interessi dell’intero Paese. E oggi perché si tenta di collocare quella
minoranza in una luce negativa di opposizione al bene? E perché si accetta di
essere collocati nel ruolo della minoranza collaborativa con una maggioranza
così pervicacemente mendace? NON E’
LEALE!
Sentiamo ancora forte il dovere di prevenire la violenza la
reazione contro l’abuso di democrazia che si è esercitato quando invece dovrebbe
essere confronto di IDEE e non solo burocratica gestione di numeri e di
convenienze. Riteniamo che la discussione consigliare abbia la possibilità di
essere integrata con valutazioni più rappresentative della volontà, della
conoscenza, dell’intero contesto politico-sociale che un sistema elettorale di
sicuro non adeguato ha voluto sacrificare. Bisogna ridare fiducia nelle
istituzioni e la Pubblica Amministrazione,
dal vertice alla base, deve dare soddisfazione agli esposti che sono stati
avanzati. A tal proposito, prima di arrivare a definizione di pratiche così
incomplete, CHIEDIAMO di rispondere a esigenze di rappresentanza e di predisporre :
-
CONSIGLI COMUNALI aperti alla partecipazione attiva dei cittadini.
-
La possibilità d’
interventi di rappresentanze definite.
-
Interventi registrati.
-
Interventi
pubblicizzati sui media.
-
Rispetto della
forma e della sostanza della Costituzione repubblicana e democratica.
È un momento molto difficile,
impegnativo, e siamo certi che se ne vorrà tenere conto.
Con i più sentiti saluti
Ortonovo 12 aprile 2014
il
portavoce
Mario Battiglia