giovedì 21 febbraio 2008

Lettera aperta ai Cittadini, ai Dirigenti del nuovo Partito, alle ISTITUZIONI
Il Foglietto
ORGANO DI INFORMAZIONE de I DEMOCRATICI (1996)
Una svolta coraggiosa e decisa
E’ in “cantiere” la costruzione del Partito Democratico. Gli attori primari appaiono gli aderenti al mondo post-comunista e quelli aderenti ad un filone del mondo cattolico. Quelli di tradizionale e consolidata cultura democratica si trovano in posizioni variegate perché sono alla ricerca d’interlocutori che garantiscono LIBERTA’ e cultura ISTITUZIONALE.
Mi ha colpito favorevolmente, nei giorni scorsi, l’esternazione di giovani consiglieri e non.
“C’è molto da fare. Si sentono anche bei discorsi. Ma non si riesce a sbloccare la situazione. Spesso si sentono richiami al passato che non conosciamo….”. Sono valutazioni serie che dimostrano volontà d’impegno, vicine alla maturazione. Vanno rispettate tutte, come, ai giovani ho suggerito di rispettare l’esperienza. Mi sento ottimista, per natura. Se non fosse così avrei abbandonato la POLITICA da anni. Invece sono ancora qui e mi sembra normale continuare con la mia disponibilità. Mi sento Mazziniano convinto. Quella di oggi è una situazione rischiosa. Già 15 anni fa, in situazioni simili si decise malauguratamente: - Via tutti quelli che hanno fatto politica!
Si scelse l’irrazionalità. Si rifiutò la selezione. Fu un dramma e ad Ortonovo si stanno ancora oggi scontando la colpe. Ortonovo è un paese bloccato. Bisogna ricercarne le cause ed intervenire. Non bisogna affidarsi a “fattucchieri”. La situazione è pesante anche a livello nazionale. Ma se emerge un aspetto positivo nella condotta del Presidente del Consiglio, in questa circostanza, è stata quella di cadere in PARLAMENTO. Se la mia valutazione è quella vera, PRODI ha dimostrato un alto senso delle ISTITUZIONI democratiche. In una situazione dove i sotterfugi, le ambiguità, i veti, i ricatti dominavano, da tempo, la scena, ha voluto fotografare in modo puntuale la situazione. Sia il popolo ora a scegliere. E’ tutto rischioso ma il modo di responsabilizzare il popolo è quello di dargli la fotografia esatta della situazione e la vita non finirà oggi.
Non fu così ad Ortonovo nel 1993. Nel 1990, dopo la caduta del muro di Berlino, ci fu chi provò le stesse sensazioni che stanno provando i giovani appena richiamati. Ci fu una chiamata alle armi dei più disponibili per superare la depressione del paese. Senza tema di smentita il nostro gruppo era fra i più attrezzati politicamente parlando. Il sistema politico si era basato, fino ad allora, oltre che sullo scontro ideologico, sulla caccia al consenso barattato. Si era attenuato il confronto ideologico e bisognava avere il coraggio di conquistare il consenso con l’equo funzionamento dei servizi (massimo risultato col minimo costo). Chi aveva assimilato, in modo democratico la cultura degli Einaudi, De Gasperi, La Malfa, Pertini, Berlinguer, Saragat, Spadolini…, poteva sentirsi a suo agio. Ci fu un accordo. Cammin facendo, però, si vide che c’erano diverse velocità e varie sensibilità. La crisi ad un certo punto apparve insanabile e ci fu chi propose:- affrontiamo la discussione in CONSIGLIO COMUNALE; nella sede istituzionale. Esponiamo chiaramente le ragioni dei contrasti, in pubblico, e poi si vedrà. Non fu così. L’Amministrazione cadde fuori dalle ISTITUZIONI fra errori, sotterfugi, veti, ricatti… Volarono parole grosse, nei corridoi. Fummo chiamati in caserma. Emersero giudizi di probabile valenza penale. In tempi diversi furono inviate alla PROCURA relazioni che appaiono tutto fuorché un modello di obiettività. Dal 1993 ad oggi si è scatenata, stratificata una battaglia giudiziaria e politica che ha coinvolto molte persone. Le macerie ed i danni sono ancora qui come i rifiuti di Napoli. Ci fu chi avanzò, in continuo proposte per chiarificare, selezionare… Ci fu, invece, chi disse che tutto andava bene. Le macerie ed i danni sono diffusi ed ancora prima delle ultime elezioni ci fu chi disse che tutto andava bene e mise veti.
E’ nata una nuova Amministrazione ancora frutto di scelte non obiettive su fatti che ormai permettevano chiari elementi di interpretazione. La nuova Amministrazione, con tutta la comprensione possibile, non può esimersi dal considerare i precedenti su cui è nata. Non è passata da “Fiuggi”. E il popolo che cosa ha detto? C’è bisogno di un bel lavacro! E’ utile per tutti.
Ortonovo 28 gennaio 2008 Il capogruppo dei Democratici
http.//ortonovodemocratici.blogspot.com

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